Terremoto in Turchia e Siria: due anni dopo. La risposta umanitaria

Un disastro senza precedenti

A due anni dalle terribili scosse di terremoto del 6 febbraio 2023 in Turchia e Siria, la crisi umanitaria continua a colpire milioni di persone. Il sisma ha causato migliaia di vittime e lasciato milioni di sfollati senza casa.

Alle 4:17 di quel mattino, un terremoto di magnitudo 7,9 ha colpito il confine tra la Turchia e la Siria, seguito da numerose scosse di assestamento, tra cui una di magnitudo 7,7 e un’ulteriore di 6,4 il 21 febbraio.

Le conseguenze in Turchia

  • Oltre 50.000 vittime e 107.000 feriti.

  • 180.000 sfollati ancora nei campi container, spesso con servizi igienici insufficienti.

  • 15,7 milioni di persone colpite, tra cui 1,7 milioni di rifugiati.

  • 262.000 edifici distrutti o gravemente danneggiati, lasciando milioni senza casa.

  • 85% dei terremotati in grave difficoltà economica, con 220.000 attività inutilizzabili e 658.000 lavoratori senza reddito.

  • Condizioni precarie nei campi container: un bagno e una doccia ogni 20 persone, aiuti alimentari scarsi e un 21% dei bambini tra 0 e 2 anni con problemi di sviluppo legati alla malnutrizione.

  • Profonda crisi psicologica tra i sopravvissuti, con numerosi casi di disturbi post-traumatici, ansia e depressione.

La situazione in Siria

  • Il terremoto ha aggravato una crisi già pesante per i 12 anni di conflitto.

  • 8,8 milioni di persone colpite nelle regioni di Aleppo, Hama, Idlib e Latakia.

  • 362.000 famiglie sfollate e 28.000 edifici distrutti o danneggiati.

  • Solo il 50% delle strutture sanitarie era pienamente operativo già prima del sisma.

  • Nel 2024, 16,7 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria e 12,9 milioni dipendono dagli aiuti alimentari.

  • L’intensificazione dei combattimenti ha peggiorato ulteriormente la situazione.

La risposta umanitaria di Caritas Italiana

Caritas Italiana, in collaborazione con Caritas Turchia e Caritas Siria, ha avviato interventi per rispondere alle necessità immediate e al recupero a medio-lungo termine.

In Turchia, gli interventi principali:

1. Assistenza umanitaria

  • Distribuzione di beni essenziali (cibo, acqua, kit igienici).

  • Assistenza economica diretta per i bisogni primari.

  • Miglioramento dell’accesso ai servizi igienico-sanitari nei campi container.

2. Sostentamento e resilienza economica

  • Formazione professionale e supporto alle microimprese familiari.

  • Attività generatrici di reddito con il supporto di Caritas Anatolia e Olive Branch a Defne.

3. Educazione e benessere dei bambini

  • Doposcuola, laboratori ricreativi e prevenzione dell’abbandono scolastico.

  • Progetti per i bambini più vulnerabili, in particolare i rifugiati siriani (Kids Rainbow e AMAL).

4. Salute e supporto psicosociale

  • Servizi di supporto psicologico per i sopravvissuti.

  • Assistenza medica e fornitura di farmaci, con particolare attenzione alle donne e madri migranti vulnerabili.

In Siria, gli interventi principali:

1. Assistenza medica e ricostruzione

  • Supporto sanitario per oltre 4.400 persone.

  • Ristrutturazione di 256 alloggi e 21 scuole.

  • Fornitura di impianti fotovoltaici per migliorare l’efficienza energetica negli ospedali.

2. Supporto economico e alimentare

  • Aiuti economici cash per 3.084 famiglie.

  • Distribuzione di generi alimentari alle comunità più vulnerabili.

3. Programmi educativi e occupazionali

  • Ristrutturazione di scuole.

  • Formazione professionale e supporto alle microimprese locali.

Uno sguardo al futuro

Due anni dopo il terremoto, le ferite della distruzione sono ancora aperte. Tuttavia, tra le macerie emergono storie di resilienza e speranza.

Ogni scuola ricostruita, ogni famiglia che torna a vivere in una casa, ogni bambino che riprende a studiare rappresenta un passo avanti nella ricostruzione delle comunità. Non si tratta solo di edifici, ma di ridare dignità e futuro alle persone colpite.

La solidarietà della rete Caritas, insieme alle organizzazioni locali e internazionali, resta fondamentale per garantire una vera ripresa.

Come sostenere Caritas Italiana

Puoi contribuire agli interventi di Caritas Italiana attraverso:

  • Conto corrente postale n. 347013

  • Donazione online sul sito ufficiale di Caritas Italiana

  • Bonifico bancario (causale: “terremoto Turchia-Siria”) a Caritas Italiana o tramite Caritas Diocesana di Ascoli Piceno (IBAN: IT11O0306909606100000078266)

Ogni contributo fa la differenza. Aiutaci a ricostruire speranza!