Lo statuto della Caritas diocesana

Statuto della Caritas Diocesana

1. Istituzione e Scopo La Caritas diocesana, istituita in diocesi il 2 luglio 1973, è l’organismo pastorale che promuove, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi.

2. Compiti della Caritas Diocesana La Caritas diocesana è lo strumento ufficiale della diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative di carità e assistenza, e le vengono affidati i seguenti compiti:

  • Curare l’approfondimento delle motivazioni teologiche della diaconia della carità.
  • Promuovere nella diocesi e nelle parrocchie, con particolare attenzione alle famiglie, ai gruppi, alle associazioni e movimenti, l’animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in difficoltà.
  • Promuovere le Caritas parrocchiali e interparrocchiali, come organismi pastorali di animazione e di coordinamento dei gruppi e associazioni caritative esistenti nei rispettivi territori.
  • Organizzare in collaborazione con la Caritas Italiana e coordinare a livello diocesano interventi di emergenza in caso di pubbliche calamità.
  • Operare, anche in collaborazione con altri organismi diocesani e di ispirazione cristiana, al fine di:
    • Promuovere il volontariato.
    • Favorire la formazione degli operatori pastorali della carità.
    • Contribuire allo sviluppo umano e sociale dei paesi del Terzo Mondo, con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, con prestazioni di servizi, con aiuti economici.

3. Collaborazioni La Caritas diocesana agisce in collaborazione con il Centro Catechistico e Liturgico per la formulazione dei programmi di pastorale unitaria; collabora inoltre con gli altri uffici pastorali, specialmente quello Missionario.

4. Organi della Caritas Diocesana Gli organi della Caritas diocesana sono:

  • La Presidenza.
  • Il Consiglio.
  • La Consulta.

5. Presidenza La Presidenza è composta dal Presidente, dal Direttore e dal Segretario. I compiti della Presidenza sono:

  • Redigere i programmi di attività da sottoporre annualmente all’approvazione del Consiglio Diocesano.
  • Curare la realizzazione delle iniziative.
  • Proporre all’approvazione del Consiglio i bilanci annuali.
  • Adottare i provvedimenti di ordinaria amministrazione.
  • Deliberare sull’ordinamento interno dei vari settori di attività.

La Presidenza si riunisce in via ordinaria ogni trimestre. Il Presidente della Caritas diocesana è il Vescovo diocesano. Il Direttore, nominato dal Vescovo per un triennio, dirige l’attività ordinaria della Caritas a norma di statuto. Egli rappresenta la Caritas diocesana, convoca e presiede le riunioni del Consiglio e della Consulta della Caritas, promuove e coordina tutta l’attività. Il Segretario, nominato dal vescovo diocesano d’intesa con il Direttore, predispone i conti e accerta che i depositi vengano accreditati secondo la destinazione delle offerte. Tiene aggiornati i libri contabili e la documentazione delle spese; riferisce al Consiglio ogni semestre sulla situazione riguardante i fondi disponibili, in relazione alle attività promosse dalla Caritas; predispone i bilanci preventivi e consuntivi da sottoporre annualmente alla Presidenza per la successiva approvazione del Consiglio della Caritas.

6. Consiglio Diocesano della Caritas Il Consiglio diocesano della Caritas è composto da: il Presidente; il Direttore; il Segretario; un rappresentante dell’Ufficio catechistico diocesano; un rappresentante dell’Ufficio liturgico diocesano; un rappresentante dell’Ufficio missionario diocesano; un religioso in rappresentanza del Cism diocesano; una religiosa in rappresentanza dell’Usmi diocesana; un rappresentante del Gis diocesano; un rappresentante del Consiglio presbiterale diocesano, del Consiglio pastorale diocesano, dei singoli gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali diocesani.

7. Compiti del Consiglio Diocesano I compiti del Consiglio diocesano sono:

  • Esaminare e stabilire le iniziative e i programmi della Caritas diocesana e verificarne l’attuazione.
  • Approvare il bilancio preventivo e consuntivo.
  • Proporre orientamenti per la pastorale della carità e segnalare al Vescovo diocesano i problemi relativi alle opere caritative e assistenziali ecclesiali.
  • Deliberare in ordine agli atti di straordinaria amministrazione.

Il Consiglio si riunisce in via ordinaria ogni quattro mesi.

8. Consulta La Consulta è l’organismo mediante il quale la Caritas prosegue il compito di coordinamento delle iniziative di volontariato e delle opere caritative e assistenziali. Essa è composta dai rappresentanti dei gruppi, associazioni, movimenti, enti di ispirazione cristiana, ai fini caritativi e assistenziali. I rappresentanti vengono segnalati per iscritto dagli organismi interessati e accolti dietro parere favorevole del Consiglio diocesano. Essi si riuniscono su convocazione del Direttore della Caritas diocesana.

9. Mezzi Economici La Caritas diocesana trae i mezzi economici per il raggiungimento dei fini statutari:

  • Dalle offerte raccolte nella comunità diocesana.
  • Da donazioni e oblazioni di enti e persone.
  • Dalle raccolte straordinarie in occasione di pubbliche calamità.

10. Armonia con la Caritas Italiana La Caritas diocesana, in quanto organismo pastorale, è espressione originale della Chiesa locale. Essa, pur seguendo primariamente le direttive e i programmi pastorali della diocesi, opera in armonia con gli indirizzi della Caritas Italiana, e in spirito di comunione e collaborazione con le altre Caritas diocesane.

11. Rapporti di Collaborazione La Caritas diocesana mantiene rapporti di collaborazione con le strutture civili, in spirito di servizio ai poveri e per stimolare il rispetto dei loro diritti.

Appendice allo Statuto

Caritas Parrocchiale La Caritas parrocchiale (o interparrocchiale) è l’organismo che ha il compito di coinvolgere la comunità parrocchiale o zonale, affinché realizzi la testimonianza della carità sia al suo interno, sia nel territorio in cui è inserita. Essa stimola la comunità a:

  • Approfondire i fondamenti evangelici della diaconia della carità.
  • Conoscere ed esaminare i bisogni emergenti.
  • Coordinare le diverse espressioni caritative della parrocchia senza sostituirsi ad esse.
  • Crescere nel senso della giustizia e della pace e ad aprirsi ai problemi del Terzo Mondo.

Il Presidente della Caritas parrocchiale è il parroco che si avvale della collaborazione di animatori parrocchiali. La Caritas parrocchiale opera in stretto collegamento con il Consiglio pastorale parrocchiale. La Caritas parrocchiale è espressione territoriale della Caritas diocesana con la quale opera in stretta collaborazione.

Ascoli Piceno, 19 marzo 1989

Marcello Morgante
Vescovo